Son fatti così

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Avrete forse letto della dichiarazione di Domenico Guzzini, presidente di Confindustria Macerata. In una sua relazione a un convegno di Sistema Moda Italia ha detto “la gente è stufa di questa situazione: bisogna uscirne e, se qualcuno morirà, pazienza”.

Sono seguite molte dichiarazioni deploranti l’inumanità di tali parole, in un momento nel quale da noi continuano a morire ogni giorno per Covid circa 600 persone, mentre ci stiamo avviando a un totale (sottostimato) di 70.000 vittime da febbraio in poi.

Non capisco la stupita critica.

Conosco Mimmo Guzzini da circa vent’anni, ho svolto varie ricerche di marketing per la sua azienda, sono stato suo consulente: so che non è un genio ma lo considero un brav’uomo, tutt’altro che cattivo, pure simpatico.

Al fondo, credo che abbia fatto una gaffe, di cui si è certo pentito.

Mi chiedo: ma perché incentrare l’attenzione su di lui e non su Confindustria? Ma siete mai stati a una loro riunione? Io sì, a più di 200: nazionali, territoriali, categoriali (ossia di settore). E ho sempre ascoltato – in pubblico, a tavola, nei conciliaboli – espressioni consimili: parole, idee ed emozioni con 5 caratteristiche.

1) L’ignoranza, la diffusa incompetenza, tipica di gente che mastica formulette (tipo “dobbiamo fare sistema”), senza aver approfondito nulla, applaudite da colleghi che condividono la stessa carenza di cultura.

2) L’egoismo, certo proprio di ogni rappresentanza di interessi, epperò qui senza alcuna capacità di andare oltre il proprio ‘particulare’, di farsi classe egemone, cioè capace di tener conto degli interessi complessivi del Paese.

3) L’insensibilità a ogni sofferenza altrui, citata solo strumentalmente nel tentativo di batter cassa per ottenere provvidenze e aiuti: e ciò che si parli di donne, disoccupati, precari, sfruttati, migranti, eccetera.

4) Il reazionarismo politico-culturale, dunque l’appoggio alle forze conservatrici, fascistoidi, populiste, talora persino criminali.

5) L’inefficienza del proprio mastodontico apparato burocratico, che ora il vertice – per l’ennesima volta – sta tentando di ridurre solo perché è sull’orlo della bancarotta (basti citare i conti del Sole 24ore, affossati da un singolare mix di insipienza gestionale, stupidità editoriale, gravi reati sanzionati dalla magistratura).

A me pare che Mimmo Guzzini, dirigente locale di questa masnada, abbia solo peccato di ingenuità, mostrando quel che tutti gli spiriti liberi sanno da decenni: Confindustria è una delle palle al piede del nostro Paese, degna (si fa per dire) rappresentante di un ceto imprenditoriale per lo più vergognoso: senza capitali, ‘rentier’, inefficace e – appunto – senz’anima. Le eccezioni confermano la regola.

2 commenti su “Son fatti così”

  1. Caro Enrico, come non ricordare l’episodio marchigiano a Porto Sant’Elpidio dove, in un contesto Confindustria, facesti “scappare” un senatore fascista che si era vantato della sua fiera ideologia?

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