La rabbia gode di cattiva fama, venendo identificata con l’aggressività cieca e irrazionale, con un sentimento ‘animale’ che obnubila e porta alla violenza, a volte con un sordo rancore che logora chi lo prova e – prima o poi – esplode in attacchi d’ira funesta.
D’altra parte il mondo ha conosciuto e temuto la rabbia idrofoba, quella mortale causata dal morso dei cani e anche dei gatti, delle volpi, dei procioni, dei pipistrelli, ecc.: da pochi anni scomparsa in Italia ma tuttora presente negli Usa, in India, in decine di altri Paesi.
Eppure c’è un’altra rabbia, che potremmo dire ‘buona’, definendola meglio come indignazione. Come si distingue dalla prima, quella ‘cattiva’? Per sette caratteristiche.
1) Non è ‘tenuta dentro’, ruminata, ossessiva ma viene portata fuori, espressa, agita.
2) Viene condivisa con altri, connotati dal medesimo rigetto d’una realtà ingiusta e inaccettabile.
3) È consapevole e specialmente finalizzata a obiettivi di cambiamento.
4) Risulta incanalata, contenuta, modulata affinché non dilaghi inutilmente in modo controproducente.
5) Supera gli sbocchi d’ira per divenire energia positiva, tenace, persino paziente, vero turbo o ‘booster’ del motore dell’innovazione sociale.
6) Non è solo contro ma pro, avendo un ‘telos’, un obiettivo e un percorso collettivi.
7) Alla fine, si presenta come un’energia ad alta intensità emozionale ma lucida e fattiva.
Su questo tema ho trovato un testo del 2014 scritto da Massimo Ferrario, che ben illustra la tesi della rabbia ‘buona’, con efficacia quasi poetica. Eccolo.
A chi
ancora
nonostante tutto
vuole provare a viaggiare
«in direzione ostinata e contraria»
Conservala preziosamente,
non dissiparla,
dalle un contenitore.
Non nasconderla.
Soltanto,
tienila riparata:
che non degradi.
Se la saprai spurgare,
distillerai forza energia vita
e slegherai eros,
che avvince e trasforma.
Rispettala.
Per governarla,
basterà tu le dia un senso, una direzione, una ragione.
Se l’amerai,
se non avrai paura di maneggiarla
e saprai indirizzarla
e non ti farai cambiare da lei,
anche con lei cambierai,
un po’,
il mondo.
Se la cercherai alleata,
ti resterà alleata.
E’ un carburante potente,
la rabbia.
(Massimo Ferrario, Rispettala, settembre 2014)