Colpe e meriti

Tempo di lettura: 1 min

Il professor Giovanni Gozzini, storico dell’università di Siena, è stato criticato e punito per alcune espressioni contro la leader fascista Meloni usate nel corso di una trasmissione radiofonica: volgarità maschiliste, certo censurabili.

Ma qualcuno ha ascoltato l’insieme delle dichiarazioni di Gozzini, valido studioso e direttore del Laboratorio Viesseux.

Il prof era partito da una appassionata difesa del sapere, della competenza, dello studio, giudicando alcuni comportamenti e dichiarazioni della Meloni come derivanti dal non aver mai letto un libro in vita sua. Infatti sulle prime le aveva dato della “pesciaiola”, con ciò provocando le reazioni di due tizi, a difesa dei pescivendoli, con rapide scuse di Gozzini: non alla erede delle ausiliarie della RSI, ma ai pescivendoli.

Poi il Nostro è caduto in basso, in modo insostenibile. Né intendo difenderlo.

Ma desidero che, nella sua solitudine, schiacciato dalle pronte critiche degli infallibili Mattarella e Draghi (speriamo che trovino il tempo per tante altre maltrattate e uccise), Gozzini sappia che il suo ‘animus’ iniziale è – a mio parere – del tutto condivisibile. L’Italia è divisa in due: tra chi punta sulle conoscenze diffuse, sullo studio, sulle masse acculturate e chi – all’opposto – legittima e promuove l’ignoranza, l’incompetenza, il ‘popolo bue’. Gozzini l’ha fatta grossa, ma – parolacce a parte – sta dalla parte giusta, la destra nostrana no.

 

Credits: Andrew Judd

Lascia un commento