Bisesto funesto?

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Il 2020 sarà un anno bisestile.
Nei Paesi latini, di tradizione romana, esso viene considerato ricco di sfortune, forse perché i nostri antenati odiavano tutto ciò che alterava la regolarità del mondo e la sua presunta razionalità. In quelli del centro-nord Europa, all’opposto, è da sempre reputato positivo, ricco di possibilità specie imprenditive.
Io preferisco la seconda lettura, poiché la realtà mi pare folle e privilegio le iniziative che mirano a produrre novità e discontinuità.
A mio parere proprio la logica razionale impone di modificare un percorso dell’umanità che porta alla distruzione del nostro pianeta, al predominio della tecnica concentrante sempre più il potere, alla crescita delle disuguaglianze interne agli Stati, al trionfo del capitalismo neo-schiavistico.
La salvezza può venire da azioni che favoriscano il rovesciamento dei paradigmi attuali, fatti passare per ovvi e naturali.
Spero (o mi illudo) che anche il calendario possa dare una piccola mano al disordine creativo, al rigetto morale e politico dell’esistente, all’immaginazione oppositiva.
Insomma, viva l’anno col 29 febbraio! Se non altro simbolicamente aiuterà a pensare che un altro mondo è possibile, a coltivare sogni e utopie di rovesciamento dei trend oggi vincenti destinati a portarci al geocidio e al suicidio dell’umanità.

Un commento su “Bisesto funesto?”

  1. Condivido Enrico, è necessario pensare positivo troppi i segnali di degenerazione che ci potrebbero sommergere. Ciascuno dovrebbe costituire un presidio di speranza attiva per salvarci dal disastro. Auguri per un anno di effettivo cambiamento

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