Una società cieca

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Non ci guardiamo più.
Non ci guardiamo più
negli occhi.
Guardiamo il vestito, le scarpe,
l’acconciatura, le labbra.
Fuggiamo gli occhi
o li sfioriamo di lato,
velocemente, quasi per caso.
Temiamo lo sguardo,
nudo e denudante.
Temiamo di cogliere la persona
e di esserne coinvolti.
Temiamo di fare i conti
con lei e con noi.
Non guardiamo per non vedere.
Scegliamo di essere forti
e siamo solo soli.
Abbiamo denudato i corpi
ma non l’anima.
Mai il mondo è stato
tanto ricco di immagini,
mai così cieco.
Siamo una società
di non vedenti.
Siamo guardoni,
perchè l’anima – sì, lei –
è pornografica,
scandalosa.

Un commento su “Una società cieca”

  1. Mi lascia sgomenta il fatto che in una società di comunicazioni come quella di oggi, stiamo a poco a poco scivolando nell’autismo.

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