Malòmini

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Non so se lo avete notato: tutte le fonti (moderatamente) credibili, quando parlano di forte ripresa dei contagiati (ufficiali: in realtà sono molti di più tra asintomatici e mancati tamponi), citano la movida, le scuole, le famiglie, i mezzi pubblici affollati. Poi, poche volte e quasi a fatica, citano il lavoro in presenza.

Mi e vi chiedo: perché questa semi-censura? I motivi, a mio parere, sono tre.

Il primo va ricondotto al mantra ‘economy first’, tipico di chi dice ‘la salute al primo posto’ ma pensa e agisce al fine di favorire la ‘produzione a ogni costo’ (tra essi anche lavoratori e sindacalisti preoccupati dal calo in atto e previsto a breve degli occupati: già ora mezzo milione di persone).

Il secondo motivo ha a che fare con la tradizionale scarsa attenzione dei media e dei social ai lavoratori, diventati spesso invisibili dopo gli anni della loro valorizzazione e anche mitizzazione.

Il terzo e più grave motivo ha a che fare con la cultura di molti imprenditori: un mix di ignoranza, incompetenza tecnica, scarsa umanità, orientamento al ‘massimo profitto comunque’. Sto parlando dell’ampia fascia dei ‘padroni criminali’ orientati a non rispettare le leggi, a evadere il fisco, a corrompere certi politici e la pubblica amministrazione, a fare concorrenza sleale, ad allearsi con le varie mafie, a fregarsene della sicurezza e della salute degli addetti. In sintesi, Malòmini.

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