Ladri e ladri

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Rubare è un’azione immorale e un insieme di reati (furto, rapina, truffa, frode, peculato, abigeato, ecc.): ci misuriamo qui con l’appropriarsi, dice il Dizionario Treccani, con mezzi e in modi illeciti, di oggetti, valori, beni, idee, competenze, amori che appartengono ad altri, spesso con destrezza e inganno, talora con violenza. Questi ladri per lo più non piacciono, anche se qualcuno sostiene che ‘la proprietà è un furto’.

Ma esistono altri ladri positivi, persino ammirevoli: quelli che rubano le ore al sonno per studiare o per soccorrere bisognosi; quelli che si rubano i ragazzi o le ragazze con lo sguardo; i nonni che si rubano i nipotini; coloro che ci rubano il cuore; coloro che rubano l’ispirazione a un genio; quelli – in generale – che prendono e usano per propri validi fini quanto ha oggi un uso o una destinazione diversi.

Di questo secondo tipo di ladri abbiamo un gran bisogno, per migliorare il mondo, per sviluppare la creatività, per diffondere gli affetti, per modificare il tran tran dell’esistenza.

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