A proposito di molestie e atti di sadismo contro le donne, di femminicidi, ecc. suggerisco di riflettere sulla frequentissima convinzione dei maschi di essere quasi Dio, non eterni ma come lui quasi onnipotenti: ‘domini’ in casa e sul lavoro, dominatori negli sport e in molte scienze, eccetera. E come lui quasi onniscienti: certi, per esempio, di essere loro a sapere di più e in più ambiti; di essere loro il logos; di essere loro a conoscere ciò che è bene e ciò che è male non solo per sé ma per la compagna, i figli, i nipoti, i collaboratori.
D’altra parte, nelle regioni monoteistiche e nelle culture ad esse ispirate, Dio è padre, uomo, maschio; e maschi sono i preti, i rabbini, gli iman. Dunque, è facile che noi maschietti continuiamo a sentirci superiori, quasi Dii (non dei: nel politeismo ci sono molte dee).
Ma il delirio di onnipotenza dei ‘lui’ – in ogni cultura a dominanza maschile – risulta contraddetto dalla gravidanza e dal parto: anche nei gruppi umani che non hanno colto la relazione tra coito e crescita della nuova vita nell’utero materno, è evidente che far figli è compito esclusivo delle femmine. Il che, appunto, ricorda agli uomini che essi non hanno questo potere, esclusiva privilegiata delle ‘lei’.
Da sempre, quasi ovunque, le donne sono subordinate e spesso picchiate perché testimoniano la non onnipotenza degli uomini infrangendone l’illusione. In quest’epoca, poi, l’ascesa e l’eccellenza femminile quasi in ogni ambito intensificano l’aggressività maschile, consapevole e non. D’altra parte, qualche anno fa un’indagine demoscopica di AstraRicerche mostrò come, al di là delle chiacchiere, solo il 20% degli Italiani aveva davvero ‘digerito’ la crescita delle Italiane.
Immagine tratta dal web
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shortness of breath, insomnia, loss of appetite, and palpitations.
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