Il 75% dei nostri connazionali si dice bisognoso di abbracci, di venir stretto al petto con calore non formale, anche al di fuori del sesso. E il 71% afferma di non riceverne abbastanza.
Sono due dati che parlano della solitudine affettiva di molti, troppi Italiane e Italiani: magari ‘accompagnati’ ma comunque carenti di coccole, di gesti di vicinanza e compartecipazione, di affettuosità. Spesso, silenziosamente, costoro mimano gli abbracci che non hanno: stringono, solitariamente, il buio che li circonda (come nella straordinaria immagine qui sopra).
Anche questa carenza spiega in parte la barbarie che monta: come disse Pietro Ingrao in un comizio (ci fu un tempo in cui nei comizi si parlava anche d’un mondo altro e migliore, da costruire insieme), “abbiamo bisogno d’una rivoluzione radicale e anche affettuosa” mentre “il percorso per realizzarla non potrà che essere ritmato – nelle lotte – da abbracci e carezze”.
Verissimo! la solitudine dilaga nonostante il dilagare di pseudo relazioni sui social
Un’abbraccio, una carezza è anche essere ascoltati o sentire la presenza discreta ma efficace di chi rispetta e interpreta i tuoi silenzi.
I social si stanno sempre più trasformando in una fogna. E che io sappia la fogna sta al buio.