Ombre amiche

Tempo di lettura: 1 min

Questa illustrazione di Guy Billout ben sintetizza la realtà attuale. Stiamo tornando al distanziamento fisico (non sociale!). Ed è come se vivessimo sul tetto di alti edifici separati da una strada. Eppure – ci dice Billout – le nostre ombre ci avvicinano, quasi si toccano: la distanza tra noi pare annullata, anche se i corpi, nella loro fisicità, restano lontani.

È – io credo – quello che dovremmo fare in questo nuovo semi-lockdown: usare la parte più impalpabile di noi (l’ombra) per avvicinarci agli altri, all’Altro; per mantenere i contatti; per restare umani, cioè sociali.

Lo si può fare anche da una cella chiusa di un penitenziario su un’isola inaccessibile (ricordate L’uomo di Alcatraz?). Lo faremo anche stavolta, sapendo o riscoprendo che l’Io è un Noi, che siamo le nostre relazioni, che nessuno può davvero renderci del tutto incomunicanti. Neppure il coronavirus.

Credits: Guy Billout

Un commento su “Ombre amiche”

Rispondi a Redeo Annulla risposta