Non ci sto

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Vi farò una confessione: in questo periodo mi sento in quasi piena solitudine. Pressoché la totalità dei miei amici (già selezionati con un colino che non lascia passare da anni gli individui di centro-destra) è entusiasticamente filo-Draghi. Ad esso guardano con fiducia come al salvatore della patria, all’uomo della provvidenza: il tutto prima che abbia aperto bocca (mentre scrivo sono ancora in corso le consultazioni), in un gorgo di ‘servilismo previo’ – animato dai media – che mi pare un segnale preoccupante di rinuncia (pure tra persone perbene e democratiche) all’autonomia di giudizio, all’esercizio del dubbio, alla prudenza nelle valutazioni.

Nel merito, fatico a essere contento, per tre motivi.

Il primo: ‘aprire’ a organizzazioni a delinquere come quelle che da noi si dicono centriste e/o nazional-populiste mi pare una follia. Vuol dire – mi pare – lasciar spazio ai rappresentanti della cleptocrazia, dell’evasione fiscale, del fascismo, del razzismo, del maschilismo, dell’anti-scienza, del capitalismo più laido.

Il secondo motivo ha a che fare con un rischio sistemico: quello di regalare la crescente opposizione sociale alla sola destra estrema della Meloni e dei suoi camerati. Sono dell’idea, invece, che sia necessario alla (sempre più debole) democrazia italiana l’avere una sinistra radicale, legata alla Costituzione e capace di dar voce e forza a un eco-socialismo battagliero, che raccordi lotte sociali e spinte ambientaliste.

Il terzo motivo riguarda il carattere prevedibile del ‘governo del presidente’ (della cui saggezza mi permetto di dubitare): europeista, ossia succubo delle multinazionali interne ed esterne; atlantista, ossia erede d’una tradizione da tempo illiberale; ‘conservatore compassionevole’, dunque fautore d’un capitalismo appena mitigato.

Poi, certo, Mario Draghi è d’una qualità superiore rispetto agli omuncoli e alle donnuncole che abbiamo sperimentato nel lungo inverno della Repubblica. Ma sono stufo di accontentarmi del ‘meno peggio’ e specialmente aborro l’unanimismo falso e retorico.

Attendo altre critiche e pernacchie.

 

Credits: dal web

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