Meglio accompagnati

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A proposito del mio rifiuto di parlare ancora di felicità, aggiungo un secondo motivo, che si riferisce all’attuale ideologia della felicità. Essa non è solo conservatrice e integratrice, doveristica e un po’ folle (né ho già discusso in questo blog). È anche fondata sul falso, ossia su un’impostazione che riduce quasi tutto all’individuo.

Ora, tutte le indagini che ho condotto con AstraRicerche e con Sòno segnalano che la soddisfazione esistenziale non può che essere collettiva. Perché – salvo taluni malati psichiatrici incapaci di emozioni e di comunicazione con gli altri – a nessuno degli umani è possibile proteggersi dell’euforia o dalla serenità o dai disagi e dai dolori altrui (il contesto entra dentro di noi).

Perché ciascuno delle donne e degli uomini esiste solo in relazione ad altri (noi non interagiamo con gli altri, noi siamo anche gli altri): e ciascuno scala meglio la Montagna della Vita se procede in cordata. Perché non esistono monadi isolate con un’identità: l’identità di ciascuno è molteplice, variante nel tempo, relazionale. Perché l’Io è un Noi, l’individualismo è sociale, la felicità del singolo non esiste, semplicemente non può darsi.

Se tutto ciò è vero, le ideologie individualistiche sono – alla radice – distorcenti e fallaci, utili al potere, inutili alla realizzazione delle persone, la quale richiede appunto con-divisione e la scalata in cordata del gran monte della vita.

3 commenti su “Meglio accompagnati”

  1. E’ difficile aggiungere altre parole o concetti ad un’analisi/sintesi così profondi e concisi.posso solo accennare alla mia esperienza personale,quando dopo un addestramento da carpentire in Istituto d’Arte e accademia di Belle Arti,avendo anche un diploma di infermiera psichiatrica ho potuto lavorare nell’Ospedale psichiatrico di Reggio Emilia ( anni ’70 ) nell.Atelier di pittura esistente sin dalla fine del 18oo.Poi un corso di Art/Therapy con colei che l’ha inventata,strutturata,etcc…,Edith Kramer,ho scoperto un mondo fantastico.Erano gli anni dell’Antipsichiatria,(IL Dott. Basaglia ) e la Fenomnologia applicata anche alla psichiatria…..la noita’ nell’essere con l’altro durante l’esperienza dell’Arte in uno spazio privilegiato e libero da conflitti (nessuno poteva parlare dell’opera se non l’autore stesso) nessun giudizio,soltanto lo stare insieme condividendo il tempo,lo spazio,i materiali artistici e l’ iasmo che è contagioso.questo entusiasmo è ancora con me,anche se sono trascorsi diversi anni ma, la fascinazione di quei tempi non si è spenta.Ho assisstito a molte piccole conquiste

  2. E’ difficile aggiungere altre parole o concetti ad un’analisi/sintesi così profondi e concisi.posso solo accennare alla mia esperienza personale,quando dopo un addestramento da carpentire in Istituto d’Arte e accademia di Belle Arti,avendo anche un diploma di infermiera psichiatrica ho potuto lavorare nell’Ospedale psichiatrico di Reggio Emilia ( anni ’70 ) nell.Atelier di pittura esistente sin dalla fine del 18oo.Poi un corso di Art/Therapy con colei che l’ha inventata,strutturata,etcc…,Edith Kramer,ho scoperto un mondo fantastico.Erano gli anni dell’Antipsichiatria,(IL Dott. Basaglia ) e la Fenomnologia applicata anche alla psichiatria…..la noita’ nell’essere con l’altro durante l’esperienza dell’Arte in uno spazio privilegiato e libero da conflitti (nessuno poteva parlare dell’opera se non l’autore stesso) nessun giudizio,soltanto lo stare insieme condividendo il tempo,lo spazio,i materiali artistici e l’ iasmo che è contagioso.questo entusiasmo è ancora con me,anche se sono trascorsi diversi anni ma, la fascinazione di quei tempi non si è spenta.Ho assisstito a molte piccole conquiste quotidiane,tessere che piano piano componevano il mosaico delle intenzioni delle persone che erano con me,insieme,con….e

  3. E’ difficile aggiungere altre parole o concetti ad un’analisi/sintesi così profondi e concisi.posso solo accennare alla mia esperienza personale,quando dopo un addestramento da carpentire in Istituto d’Arte e accademia di Belle Arti,avendo anche un diploma di infermiera psichiatrica ho potuto lavorare nell’Ospedale psichiatrico di Reggio Emilia ( anni ’70 ) nell.Atelier di pittura esistente sin dalla fine del 18oo.Poi un corso di Art/Therapy con colei che l’ha inventata,strutturata,etcc…,Edith Kramer,ho scoperto un mondo fantastico.Erano gli anni dell’Antipsichiatria,(IL Dott. Basaglia ) e la Fenomnologia applicata anche alla psichiatria…..la noita’ nell’essere con l’altro durante l’esperienza dell’Arte in uno spazio privilegiato e libero da conflitti (nessuno poteva parlare dell’opera se non l’autore stesso) nessun giudizio,soltanto lo stare insieme condividendo il tempo,lo spazio,i materiali artistici e l’ iasmo che è contagioso.questo entusiasmo è ancora con me,anche se sono trascorsi diversi anni ma, la fascinazione di quei tempi non si è spenta.Ho assisstito a molte piccole conquiste quotidiane,tessere che piano piano componevano il mosaico delle intenzioni delle persone che erano con me,insieme,con….etcc..etcc..

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