Impotenti

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C’è una sensazione negativa alla base dell’attuale immenso scontento collettivo e individuale, in ogni ambito: dalla politica all’amore e alla vita di coppia, dal lavoro (o non lavoro) alle multiformi famiglie.

È la sensazione o – peggio – la certezza dei singoli e dei gruppi sociali di essere bloccati in un vicolo cieco, senza poter procedere e spesso senza poter neppure tornare indietro.

È, in sostanza, la percezione di impotenza, di non poter scegliere e agire, di essere privi di ogni capacità di incidere sulla realtà. In altre parole, di essere bloccati, reclusi, inattivati, divenuti inabili a essere sé stessi e a cambiare la propria condizione.

Di qui la rabbia, l’aggressività che non può essere incanalata positivamente, la depressione esistenziale, talora la follia cosiddetta irrazionale (in realtà sensata conseguenza della convinzione di non avere vie d’uscita).

La diffusione dilagante di tale gomitolo aggrovigliato di ragioni e di emozioni invalidanti deve essere contrastata, se vogliamo ridivenire più sicuri e sereni, più realizzati e realizzativi.

Come? Non esiste un unico Viagra o Cialis per combattere tale senso di impotenza, che nulla ha a che fare con l’insufficienza erettile maschile. Ma quattro ‘ricette’ sì: e a esse dedicherò alcuni prossimi Stimoli di questo blog. Alla prossima.

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