Imbroglioni

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I nuovi fascisti, specialmente i camerati della Meloni, amano definirsi patrioti. Ora tale parola, dice il dizionario Treccani, significa ‘chi …’ ed esemplificativamente gli appartenenti ai movimenti risorgimentali miranti a conquistare un’Italia libera e unita, così come i partigiani che si batterono nella seconda guerra mondiale contro l’invasore nazista e i loro scherani in camicia nera, criminali traditori della patria, che avevano portato prima alla dittatura e poi al razzismo e alla rovina.

Presentarsi come patrioti è dunque un falso storico e un imbroglio etico-politico: patriota è chi è erede della riunificazione liberale dell’Ottocento e del riscatto del Secondo Risorgimento, della Resistenza. Tutto il contrario, dunque, del sovranismo fascio-leghista, della xenofobia, del neo-manganello salviniano.

L’opposto è un amor di patria democratico ed egualitario, alleato degli analoghi amori della propria patria degli altri Paesi, uniti in una federazione prima europea (secondo i progetti di Giuseppe Mazzini e Altiero Spinelli) e poi mondiale (secondo l’universalismo cristiano ed ebraico e secondo l’internazionalismo socialista e oggi anche femminista e ambientalista). Insomma, la comunità dei diversi, a loro volta differenziati al loro interno, ma uniti dell’universalismo dei diritti e delle lotte contro le disuguaglianze trasversali.

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