Doppio senso

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“Per capire il senso della vita, a volte basta cambiarne il senso” (Eugene Beauty, “Sciocchezze varie”, 1983).

È, ovviamente, un gioco di parole, con ‘senso’ usato all’inizio come significato e alla fine come direzione. Qui si tocca un nodo cruciale del vivere, che si può sintetizzare così: il valore dell’esistenza deriva anche (e talora soprattutto) dall’obiettivo che ci si propone, il quale determina la direzione del cammino.

Il significato della vita è teleologico, discende cioè dal telos, dalla finalità che ogni umano si propone (anche coloro che credono di non averne uno e che si limitano al tran tran, all’immobilità magari soddisfatta, al lasciarsi vivere senza progetti: tutti scopi non dichiarati e talora inconsapevoli).

A proposito, anche la crisi di molte organizzazioni – a partire da tanti partiti e chiese – deriva dalla perdita di un telos forte e condiviso.

2 commenti su “Doppio senso”

  1. Caro Enrico, condivido pienamente quanto hai rappresentato.
    La felicità, secondo alcuni, è data dal fissarsi degli obiettivi, anche di breve respiro e raggiungerli, giorno dopo giorno.
    La determinazione ed il superamento di tali traguardi è il vero senso della vita e della felicità che deriva proprio dalla soddisfazione del raggiungimento di questi risultati.
    Un abbraccio

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