Di nuovo nell’Arca

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Che l’arca di Noè potesse ancora esserci d’ispirazione era già stato sostenuto tempo fa in questo blog. Ritorno al tema, stimolato da un libro, “Dove abita la luce?” (Vita e Pensiero), della teologa Teresa Bartolomei, citata da 7 del Corriere della Sera (assai migliorato rispetto alla versione miserabilmente cretina di Beppe Severgnini).

“L’arca diventa un manuale di istruzioni su come correre ai ripari dopo un periodo così lungo di distruzione dell’ambiente e di annientamento del rapporto con la natura”, dice l’autrice. “Essa può divenire un modello di civiltà alternativo che possa sopravvivere al naufragio della civiltà contemporanea… non quello della decrescita, che ignora il prezzo per le fasce più deboli della popolazione mondiale… ma quello della riconversione da un modello parassitario di consumo indiscriminato delle risorse naturali a quello simbiotico, che riconosce l’interdipendenza e la coniuga in una vera alleanza con la terra”.

E i 40 giorni e le 40 notti di Noè & Co rievocano la quarantena e la Quaresima: simbolicamente un riferimento alla preparazione alla salvezza, che è anche riconversione interiore, il cambiamento consapevole del paradigma.

#maipiucomeprima

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